IDROGENO - il futuro dell'energia

La nostra soluzione per l'industria: autoproduzione in sito

STEP 0: progettazione preliminare impianto e individuazione incentivi disponibili. Come per le prime tecnologie rinnovabili, in fase di sviluppo l'investimento dovrà essere supportato da incentivi.

STEP 1: progettazione e realizzazione impianto di produzione energia verde per alimentare l'elettrolisi. Possibilità di autoproduzione da fonti rinnovabili in loco, autoproduzione da fonti rinnovabili in sito remoto e acquisto da gestore.

STEP 2: progettazione e realizzazione impianto di elettrolisi e stoccaggio.

STEP 3: progettazione e realizzazione degli impianti per l'utilizzo dell'idrogeno: come combustibile diretto (bruciatori, forni, essicatori, ecc...) e come combustibile per le fuel cell e quindi per la produzione di energia elettrica.

La strategia UE

L'obbiettivo dell'Unione Europea è quello di arrivare gradualmente all'idrogeno verde e all'energia ad emissioni zero. Per questo si stima che nei prossimi anni saranno disponibili dai 180 ai 470 miliardi di euro per investimenti sull'idrogeno.

2021-2024: ampliamento della capacità produttiva degli elettrolizzatori, da 1 GW (installati attualmente) a 6 GW.
2024-2030: ampliamento a 40 GW ed estensione del campo di applicazione (idrogeno presente in siderurgia, movimentazione autocarri, ferrovie, trasporto marittimo).
2030-2050: applicazione su larga scala e per tutti i settori fino alla copertura del 24% del fabbisogno energetico mondiale.

I finanziamenti

Molti sono i progetti di incentivazione e investimenti che si stanno delineando in questo periodo.

i finanziamenti

Le caratteristiche:

L'idrogeno è un gas molto leggero, per questo tende in natura e per natura a legarsi ad altri atomi, formando così molecole più complesse. Per essere utilizzato come combustibile, va quindi "catturato" tramite processi chimici.

Il metodo più comune e più pulito (ma al contempo costoso) è l'elettrolisi: tramite la corrente elettrica si possono scindere l'idrogeno e l'ossigeno dalle molecole d'acqua.

Esiste anche lo steam reforming, una reazione che permette di catturare l'idrogeno dagli idrocarburi. Tale processo ha tuttavia il difetto di generare anidride carbonica e quindi di non essere ambientalmente sostenibile.

L'idrogeno può essere poi stoccato ed utilizzato come combustibile, al pari di quelli fossili che utilizziamo comunemente o, in alternativa, può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica, invertendo il processo di elettrolisi e generando corrente ed acqua.

Le tipologie:

Esistono principalmente tre tipologie di idrogeno:

IDROGENO GRIGIO: da combustibili fossili (steam reformig). Ad oggi si produce idrogeno per il 90% in questo modo, con conseguente generazione di anidride carbonica e quindi con incremento di emissioni. Costo attuale: 1,5-2 €/Kg.

IDROGENO BLU: il procedimento produttivo è analogo a quello dell'idrogeno grigio, ma prevede la cattura e l'immagazzinamento della CO₂ prodotta. Costo attuale: 2-3 €/Kg.

IDROGENO VERDE: sfrutta l'elettrolisi e l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. E' l'obbiettivo ultimo a cui tende l'Unione Europea. Costo attuale: 4-5 €/Kg.

A questi costi vanno aggiunti circa 6 €/Kg per i processi di stoccaggio, trasporto e distribuzione; per questo motivo ad oggi l'idrogeno è ancora un combustibile costoso (per diventare competitivo con i combustibili fossili, il prezzo complessivo dovrebbe ridursi a 4,5 €/Kg circa).